La Donna

Una poesia donata con il Cuore a tutte le donne da Roberto Borghesi

Signora del magico giardino
Dove corre libero il bambino
L’altro un pò meno, barbuto
Che le è piaciuto
Per la sua spada fiammeggiante
Per la sua corazza dimessa
Dimenticata sotto le piante
Che indossava con voce squillante
Per dirle il nome di principessa.

Donna, dominatrice o attrice
Volteggiante davanti ad una farfalla
Piede sottile di bella che balla.
Caleidoscopio in mano ad un nano
Ad un gigante miope che non vede lontano
Donna, femmina, gatta che allatta
E graffia il tappeto del guerriero
Feconda nella parola e nell’affetto,
che dona la zampa anche per dispetto.

Femmina feroce e spietata
Che abbandona senza un’occhiata
Chi l’ha ferita o l’ha condannata
Femmina, strega, stridente e sghignazzante
Volto eburneo rispecchiante
La dedizione assoluta
La passione di essere perduta,
posseduta, ammaliata, disonorata.

Strega che scioglie l’onore nell’intruglio
Se l’onore è un disonesto imbroglio
Vampiro che succhia amore
Che dona il suo cuore
A chi ama la sua notte
Il suo mistero le sue lacrime a fiotto.
Innocente purezza che non sa ferire
Volontà di tenerezza che sa vegliare
Il suo uomo il suo bambino
Cantando appena appena fino al mattino.

Donna, femmina, strega, fanciulla sempre
Nel viso che sa restare infinito nel presente
Io ti amo oltre queste mille parole
Anche con il silenzio che ti vuole.

– Roberto Borghesi –