La mano del destino

Il Codice dell’Anima

Ci sono più cose nella vita di ogni uomo di quante ne ammettiamo le nostre teorie su di essa. Tutti, presto o tardi, abbiamo avuto la sensazione che qualcosa ci chiamasse a percorrere una certa strada. Alcuni di noi questo “qualcosa” lo ricordano come un momento preciso dell’infanzia, quando un bisogno pressante e improvviso, una vaccinazione, un curioso insieme di circostanze, ci ha colpiti con la forza di un’annunciazione. Ecco quello che devo fare, ecco quello che deve avere. Ecco chi sono.
O forse la chiamata non è stata così vivida, così netta, ma più simile a spinte verso un determinato approdo, mentre ci lasciavamo galleggiare nella corrente pensando ad altro. Retrospettivamente, sentiamo che era la mano del destino.
Tali annunci e tali sensazioni determinano una biografia con altrettanta forza dei ricordi di violenze terribili; solo che quegli enigmatici momenti tendono a essere relegati in un angolo. Le nostre teorie, infatti, danno la precedenza ai traumi, e al compito che essi ci impongono di elaborarli.

Questo è uno stralcio di un libro bellissimo di James Hillman: Il Codice dell’Anima.
Un libro che mi ha dato tanti momenti di riflessione, momenti di riconoscimento in stralci di spiegazioni per me illuminanti.

Vorrei invitarvi a leggerlo e a rileggerlo più volte per andare oltre a certi stereotipi proposti dalla psicologia che pensa di analizzare tutto e tutti, credendo di riuscire a manipolare qualsiasi situazione e persona.
È giunto il momento che ognuno di noi psicanalizzi se stesso, facendosi sostenere si ma non condizionare, perché alla fine gli unici responsabili di noi stessi siamo noi!

– Catia –

James Hillman

James Hillman è stato un filosofo di fama mondiale.

Psicologo analista junghiano, è il padre della psicologia archetipica al cui centro mette i concetti di anima, ossia quel fattore umano che trasforma gli eventi accaduti in esperienza, e archetipo, ossia i modelli più profondi del funzionamento psichico, immagini universali e necessarie sui cui si fondano i miti, le strutture simboliche con le quali l’anima riconosce ed esprime la propia vocazione.

La psicologia archetipica di Hillman rappresenta un tentativo di tradurre in immagine ogni momento della vita, del sogno, dell’esperienza per poterlo vivere, accettare e capire. La sua terapia è un processo di esplorazione dell’anima che, al contrario del vecchio modello di psicoanalisi che si basa sul combattere le patologie, ha lo scopo di capire le nostre complessità per permetterci di riscostruire il nostro rapporto con la realtà.