Ignoranza

L’ignoranza : Condizione di chi non conosce, dal latino ignoratio, e dal greco agnoia.

L’ignoranza è quindi una condizione di non conoscenza.
E’ interessante fermarci e riflettere già solo su questa affermazione.
Che cosa, quindi, può elevare l’ignoranza?
Che cosa porta l’ignoranza?
Quale crescita avviene con l’ignoranza?
Che tipo di relazioni costruisce l’ignoranza?
Quale vita mi riserva l’ignoranza?
Già solo con queste domande ci facciamo un’idea di cosa sia l’ignoranza e dove ci può portare.

A me piace moltissimo la storia, la mia storia personale, le storie delle persone, la storia che riguarda popoli e nazioni. Studiando e leggendo, mi sono accorta che l’ignoranza ha distrutto delle intere popolazioni. Mi spiego meglio: quando noi ci troviamo in un altro paese che ha usi e costumi diversi dai nostri e che non “conosciamo” (vi ricordo che Conoscenza è una Parola già presa da me in considerazione), come ci comportiamo? Che tipo di approccio abbiamo verso questa nuova esperienza? Andiamo tranquillamente a relazionarci con il cibo di questa nuova cultura oppure in maniera guardinga ci avviciniamo ad una pietanza sconosciuta e la guardiamo attentamente come se ci aspettassimo chissà quale informazione visiva? Come viviamo gli usi ed i costumi di un popolo che non ha le nostre stesse abitudini? Osserviamo semplicemente oppure giudichiamo avendo come parametro il nostro modo di vivere?
L’ignoranza ha prodotto una serie di conflitti, di guerre, di morti, di dolore, di figli senza genitori e di genitori senza figli.
Come può, io mi chiedo, una società che si definisce “tecnologicamente evoluta” uccidere ancora perchè ignora l’altro, il suo modo di vivere e di sperimentare la vita?
Basti pensare al nostro piccolo mondo, alle nostre abitudini che riteniamo le migliori, ignorando che il meglio per noi non vuol dire che sia lo stesso per l’altro.
L’ignoranza, a mio parere è uno dei nostri più grandi limiti.
E’ la cosa che ci impedisce di andare oltre a quello che, noi pensiamo, sia l’unica verità possibile.

Tutti noi abbiamo il diritto di sapere e di conoscere cosa è bene per noi, ma questo diritto Sacro lo dobbiamo volere noi, dobbiamo sforzarci di andare oltre l’ignoranza che ci tiene prigionieri in un mondo che ci vuole sempre più ignoranti.
Cominciamo a farci qualche domanda, non crediamo a tutto quello che ci viene messo davanti, a tutto quello che la televisione, e chi ci informa dei fatti, ci propina tutti i santi giorni: andiamo noi a vedere e, se non possiamo, lasciamo sempre quel certo margine di dubbio che ci fa essere protagonisti della nostra vita.

La scienza dice che solo ciò che viene provato attraverso un esperimento è credibile: allora perchè io devo credere senza avere fatto l’esperienza diretta ma sulle basi dell’esperienza di qualcun altro?
Solo attraverso la mia Conoscenza diretta posso credere; invece quello che ci propinano tutti i giorni è un racconto dell’esperienza di qualcuno che non conosco e che pretende da me fiducia cieca, e l’ignoranza cresce a dismisura perchè io non vado a verificare, perchè non ho voglia di informarmi, non ho voglia di usare il mio tempo per uscire dal sonno che mi tiene prigioniera di meccanismi creati per continuare a camminare nella mia beata ignoranza.

Volete sapere perchè è meglio ignorare, cioè non sapere?
Perchè se io non so non sono responsabile di ciò che succede e posso dare la colpa agli altri del perchè il mondo va così male, e posso dire “Ah, ma io non lo sapevo!”
Il fatto è che non è proprio così: io sono comunque responsabile, anche della mia ignoranza.
L’ignoranza del Cuore è quella che crea più dolore, quella che distrugge rapporti e relazioni, di qualunque tipo e genere.
Ignorare il proprio destino, le proprie scelte, come se le avesse fatte qualcun altro.
Ignorare la propria natura ed il proprio sentire per credere a qualcuno che neanche conosco, e sulle basi di cosa, mi chiedo.

Nella storia ci sono tanti racconti che mi fanno pensare a queste persone che hanno speso la loro vita all’insegna del sapere ed hanno usato l’ignoranza per cercare e ricercare continuamente attorno a loro le prove di ciò che sentivano nel loro Sè più profondo, che hanno guardato all’ignoranza come ad un vaso che andava riempito dalle continue esperienze di conoscenza.
Facciamo quindi in modo che la nostra ignoranza diventi il trampolino per una vita vissuta con consapevolezza, che sia l’arco da cui scocchiamo la freccia della nostra ricerca personale, che sia la spinta verso una nuova visione di ciò che è la Realtà, la Vera Realtà.

Un Cuore che ignora l’Amore porta ad una dissacrazione di tutto ciò che la Vita è nel suo insieme.
Un Cuore che ignora l’unione di ciò che alla mente appare sempre più oscuro non può far altro che provare dolore nel momento in cui il sipario viene alzato, e la verità riflessa piomba su di noi come un carro armato piomba in un gruppo di persone inerti e senza via di fuga.
L’ignoranza si nutre delle sue stesse trame, ordite per conto di chi ha degli interessi, e delle quali noi tutti rimaniamo completamente all’oscuro, perchè l’ignoranza non è altro che oscurità, cioè assenza di Luce.
L’ignoranza genera la paura ed attraverso la paura noi tutti siamo fragili e facilmente manipolabili, perchè abbiamo paura di ciò che non conosciamo.
Un Grande Maestro disse La Verità vi renderà liberi, come ci può essere verità e libertà con l’ignoranza?

La mia vita è una continua ricerca della Verità nel mare della mia ignoranza.
Quanto è grande la Conoscenza e quanto è grande l’Ignoranza.
Attingere ad un pozzo senza fondo con la consapevolezza di gustare dolci frutti odorosi di facili concetti perchè la mente si apre ad una conoscenza Universale che non è il sapere di pochi ma la Verità di molti, nella bellezza della condivisione di nuovi mondi e nuove razze che portano arricchimento e gioia nello scoprire in fondo che io sono come te.

– Catia –